sabato 19 aprile 2008

Spirito Libero

Lo spirito libero lo ignora, ma ha un quid in più, che non ostenta e non mostra, che può trovarsi nel più piccolo dei gesti. E proprio per questa sua naturalezza nel conviverci, esso si mescola con l'ignoto, si fraziona in più caratteristiche, ma c'è.
Tuttavia si tratta di una simbiosi consapevole, non lasciata al caso, e non solo dettata dall'istinto. Dote, quest'ultima, che con l'impulsività, caratterizza nel bene e nel male queste anime senza limbo.

Uno spirito libero sa di potersi sempre rifugiare, in qualsiasi situazione, in qualsiasi momento, della sua benamata e sempre ritrovata diversità.
La diversità è qualcosa senza la quale non potrei rassegnarmi a vivere.
Ne traggo energia, sicurezza, identità. E' una capanna sudatoria che funziona a dovere.
Non si può parlare di omologazione di razze, di religioni, di filosofie, figuriamoci di pensieri, caratteri, anime.

Uno spirito libero riesce in qualsiasi contesto a rimanere con le sue opinioni, senza mai propinarle agli altri nel tentativo di una misera vendita o di un disperato convincimento. Non lo sentirete mai chiedere a qualcuno di convincersi del contrario di ciò che pensa.

Ascolta con passione, segue il ragionamento del suo interlocutore con interesse e catarsi. Riesce quasi ad ascendere dalle sue convinzioni e ad immedesimarsi. Lascerà che vi esprimiate sul suo conto, ribattendo, ma se lo scambio avviene futilmente, senza pari, o senza rispetto.. allora lascerà stare. Non si fa scalfire e non si batte mai senza motivo. Non riesce sempre a mescolarsi, e qualche volta volta lo fa a fatica. Ma in qualsiasi caso, riesce sempre e comunque a rimanere fedele a se stesso.

Ogni mattina, quando esce di casa, è consapevole che il mondo in cui vive, le facce che incontrerà, le parole che sentirà, lo trapasseranno da dentro, noterà ogni dettaglio nascosto, e commetterà i suoi errori di valutazione, ma vivrà ogni frangente intensamente, come se fosse il più importante: l'ultimo tentativo di un' ardua impresa.

Un "ne parliamo domani" non esiste. Non si riesce sempre a dare un senso ai suoi movimenti e ai suoi spostamenti di pensieri che sembrano così repentini e dissociati; ma in realtà una personalissima logica c'è.

E' difficile incontrarne uno simile. E anche quando accade, la sintonia si avverte solo su frequenze che altri possono anche ignorare, su lievi accenti o curve, o linee, che per il mondo sembrano dissonanti, ma legano invisibilmente persone che si intrecciano per il loro particolare modo di vivere la vita. Formando sottoinsiemi impercettibili, che non per forza di cose si uniscono in tribù, anzi mai, ma che ogni tanto tra loro tendono il filo per ricordare agli altri la propria presenza. Che non deve essere mai nè spiegata, nè sottolineata.

Ogni dettaglio, ogni monile, tra i più frivoli, ha un significato. Un senso di essere, un'ubicazione, un equilibrio tra essere e apparire da cui lo spirito può trarne forza.

Puntini di George Seurat che aiutano a definire uno stile complesso per essere compreso. Si può sperare solo si captarne una parte. Nonostante molti credono di poterlo inquadrare, comprendere e giudicare. Stupido errore che uno spirito libero sceglie di non commettere.

Basta un po' di vento in faccia, la verità negli occhi, la consapevolezza di sapere chi sono, un amuleto addosso, i miei totem e la mia amatissima, e mai corrotta diversità.
Senza mai aspettarsi che qualcuno comprenda la fonte di questa felicità immensa, energia pura generata, respirata, trasudata, e sempre restituita.
Anya



Da sempre, insieme ad altre due paia di ominidi che non sto a citare, sarebbe un interessante e ambìto interlocutore per questo genere e tipo di argomenti.

Don't ask me why.

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