domenica 20 aprile 2008

Fugaci versi

Un'occhiata fugace,
un'intesa segreta,
poi la schiena torna curva
sotto il peso dei fardelli.

Il sole brucia,
noi attendiamo immobili
e imperterriti
il passare di qualche alito di vento fresco.

Dove le parole non riescono,
è lo sguardo
a coltivare i campi.

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Sintonia,
muovi macigni,
muovi scogli
che altrimenti
resterebbero radicati,
sempre più cupi,
nell'impossibilità di creare altri paesaggi.
Riempi l'anima di piccolezze,
preziose minuzie,
alleggerendo il peso del globo
sulle spalle di Atlante.
Anya
.:.:.:.:.:.:

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