Ups..è lunghissimo.
Quello che credo
Credo di essere una persona che vive la sua vita secondo coscienza, la mia.
Non ho mai ferito nessuno, tantomeno deliberatamente.
Non ho mai fatto un torto. Non metto mai in mezzo gente, che centri o che non centri io tengo sempre e comunque la bocca chiusa. Tranne una volta sola: e sono cresciuta.
Credo in quei valori che oggi hanno il sapore stantio e insipido, che si chiamano amicizia, lealtà, fiducia e onestà.
Ho sempre vissuto cercando di non ledere a coloro che mi vivono accanto.
Non ho mai fatto troppo rumore per riuscire a seguire le mie strade o le mie idee.
Da adolescente, forse si. Ho sbagliato. Ho fallito. Ho avuto torto. Non sempre. Mai 2 volte di fila.
Ho sempre giocato a carte scoperte anche a costo di perdere tutto.
Non sono capace di far del male consapevolmente.
Cerco di coltivare e tenere quei tesori preziosi quelle persone, quelle cose piccole a cui tengo. Nella mia vita.
Persone diverse, con pesi diversi, che hanno solo un'anima. Vicina alla mia.
Dopotutto non faccio nulla di male a darmi pena per gli amici. Spesso ci rimetto solo io.
Se mi investono dei loro problemi, a me piace ascoltarli. Il giorno dopo mi ricordo di tutto ciò che mi hanno detto, e rifletto. Anche a distanza di tempo mi preoccupo per loro, e chiedo come stanno. Sanno che ci sono, che possono contarci.
Poi tutto va bene, e si scordano in fretta anche di me, di chiedere come stai.
Non importa quanto possano deludere in mille altri situazioni, perchè al prossimo giro io sarò ancora lì ad ascoltarli. Si fidano di me, ma io non di loro. Ormai, permettetemi di dirlo, la nomea di amici la possono meritare davvero Pochi. E quasi sempre sono quelli che non ti aspetteresti che lo siano. Ora mi fido davvero di poche, sporadiche, per qualcuno anonime facce nella mia vita. Con pochi posso permettermi di essere vera. Al di là del bene che voglio ad ognuno.
Il mio disappunto
Ciò che mi lascia esterefatta, è chi non vive certi legami con maturità. Sono cresciuta insieme ad amici, mille storie che si sono intrecciate, forse perse, ma i ricordi rimangono. E ho dei ricordi stupendi, anche di quelli brutti, proprio per quello che sono, proprio per come vivo certi legami. Un amico è un amico. A prescindere.
Non tollero come ci si permetta di banalizzare queste cose che hanno più del magico, dato questo mondo di paillette e lustrini, gambe lunghe, sguardi languidi e letti precoci, e si indignano per qualcosa che davvero, è solo la solidarietà più vera e duratura che possa esserci.
Io sarò ingenua. Ma tutto sto male non ce lo vedo. Non ci riesco.
Vivo le mie amicizie nell'identica maniera in cui la vivono gli uomini. Quando capita, tutti per 1 e 1 per tutti, pacca sulla spalla, birrettina in compagnia. Ci sono. Ci sei. A prescindere dalla vita.
Le (infondate) paure altrui
Credo che a lungo andare le paure di chi abbiamo vicino ci soccombano. Ci travolgano. Ci intacchino, fino a cercare di farci cambiare. E ci riescono.
Questo a me fa male. Perchè io ho dovuto farle tacere le mie paure. E convivendoci sono diventata positiva. Perchè ho capito che non c'era nulla da temere. Sono cresciuta anche grazie a questo. Non mi sono mai permessa di dire a qualcuno come sarebbe opportuno che ci si comporti. Accettarlo è più forte di me. Significa rinunciare ad essere come sono.
Tantovale che mi incateniate come Prometeo e mi condanniate ad aspettare due avvoltoi che si prendano la parte più buona, più pura, più grande di me.
Perchè non posso cancellare così tanto. Lo farei, se ci vedessi del male, se ci vedessi del losco.
Ma vivo sempre alla luce del sole, e in quanto persona mi cibo di parole, di musica, di affetti.
Niente più. Voglio continuare a crescere nella mia libertà di sapere di non fare del male a nessuno. Non ho grossi rimorsi nella vita, e certe cose le ho sempre trattate con rispetto.
E con rispetto devono essere vissute, e guardate.
Ho sempre vissuto così, fino a quando ho dovuto rendermi conto di dover lasciare qualcosa per amore. E l'ho fatto. Fino a ciò che era giusto, plausibile, l'ho fatto volentieri. E ne sono convinta.
Mi si accusa che io l'abbia accettato a fatica, ma come si può pretendere con lo shiocco delle dita di cambiare a proprio piacimento chi ti trovi di fronte? A cui spieghi che nulla dovrà essere tolto, ma solo aggiunto? Quando sai di non poter avere nulla da temere? Nulla.
Così forse è un po' eccessivo. Non è per proteggermi, perchè se sbaglio, ci sarà un giorno in cui me ne renderò conto, imparerò la lezione, crescerò, e cambierò da sola. Ma non avrò fatto del male. Non tutto è per forza è come si crede. Non sempre c'è il male dove si teme.
Il rispetto della libertà, considerazioni personali
Anche io non sono sempre d'accordo con le scelte altrui. Anche io vorrei saper mettere il mio punto di vista davanti a quello altrui. Anche io vorrei poter scegliere o plasmare il carattere degli altri a mio piacimento. Ma non l'ho mai fatto. Non mi sono mai messa davanti. Non ho mai sollevato questioni che non volevano essere sollevate, non mi sono tirata indietro, non ho preso un aereo che poteva cambiare la mia vita. Non seguo l'istinto che mi porterebbe nell'unico posto dove so che sarei felice. Felice.
Perchè? Perchè non è fattibile.
E me lo faccio bastare per il rispetto che nutro. Per la maturità con cui vivo i sentimenti.
Non ho approfittato di situazioni per giocarle a mio favore. Non ho obiettato sulle scelte di vita, nonostante sapessi che egoisticamente mi avrebbero nuociuto.
Però chiedo rispetto per ciò che rispetto. Non si può sapere se non si è mai vissuto così.
E' solo una futile paura che lascia il tempo che trova, e non trova nemmeno riscontro nel passato.
E' una mancanza di maturità, e un bieca cristallizzazione dell'essere. E' vivere qualcosa di grande senza consapevolezza. E' un considerare il proprio sentimento non abbastanza forte. Non abbastanza invincibile.
Icaro si bruciò le ali per la sua inconsapevolezza, per la sua bramosia.
Chi è consapevole le ali non le brucia. Perchè non brama. Vive, semplicemente, secondo coscienza.
Se si è diversi ci si può solo fidare o stimare. Accettare. Condividere o farne parte.
E per chi non ha la stessa fiducia che io ho negli altri, penso sia veramente triste accontentarsi di ledere qualcuno, di togliere altra aria fresca, altri frammenti "vivi", "pieni" alla vita di chi ha già perso ultimamente ogni stimolo per crescere.
Quello che credo
Credo di essere una persona che vive la sua vita secondo coscienza, la mia.
Non ho mai ferito nessuno, tantomeno deliberatamente.
Non ho mai fatto un torto. Non metto mai in mezzo gente, che centri o che non centri io tengo sempre e comunque la bocca chiusa. Tranne una volta sola: e sono cresciuta.
Credo in quei valori che oggi hanno il sapore stantio e insipido, che si chiamano amicizia, lealtà, fiducia e onestà.
Ho sempre vissuto cercando di non ledere a coloro che mi vivono accanto.
Non ho mai fatto troppo rumore per riuscire a seguire le mie strade o le mie idee.
Da adolescente, forse si. Ho sbagliato. Ho fallito. Ho avuto torto. Non sempre. Mai 2 volte di fila.
Ho sempre giocato a carte scoperte anche a costo di perdere tutto.
Non sono capace di far del male consapevolmente.
Cerco di coltivare e tenere quei tesori preziosi quelle persone, quelle cose piccole a cui tengo. Nella mia vita.
Persone diverse, con pesi diversi, che hanno solo un'anima. Vicina alla mia.
Dopotutto non faccio nulla di male a darmi pena per gli amici. Spesso ci rimetto solo io.
Se mi investono dei loro problemi, a me piace ascoltarli. Il giorno dopo mi ricordo di tutto ciò che mi hanno detto, e rifletto. Anche a distanza di tempo mi preoccupo per loro, e chiedo come stanno. Sanno che ci sono, che possono contarci.
Poi tutto va bene, e si scordano in fretta anche di me, di chiedere come stai.
Non importa quanto possano deludere in mille altri situazioni, perchè al prossimo giro io sarò ancora lì ad ascoltarli. Si fidano di me, ma io non di loro. Ormai, permettetemi di dirlo, la nomea di amici la possono meritare davvero Pochi. E quasi sempre sono quelli che non ti aspetteresti che lo siano. Ora mi fido davvero di poche, sporadiche, per qualcuno anonime facce nella mia vita. Con pochi posso permettermi di essere vera. Al di là del bene che voglio ad ognuno.
Il mio disappunto
Ciò che mi lascia esterefatta, è chi non vive certi legami con maturità. Sono cresciuta insieme ad amici, mille storie che si sono intrecciate, forse perse, ma i ricordi rimangono. E ho dei ricordi stupendi, anche di quelli brutti, proprio per quello che sono, proprio per come vivo certi legami. Un amico è un amico. A prescindere.
Non tollero come ci si permetta di banalizzare queste cose che hanno più del magico, dato questo mondo di paillette e lustrini, gambe lunghe, sguardi languidi e letti precoci, e si indignano per qualcosa che davvero, è solo la solidarietà più vera e duratura che possa esserci.
Io sarò ingenua. Ma tutto sto male non ce lo vedo. Non ci riesco.
Vivo le mie amicizie nell'identica maniera in cui la vivono gli uomini. Quando capita, tutti per 1 e 1 per tutti, pacca sulla spalla, birrettina in compagnia. Ci sono. Ci sei. A prescindere dalla vita.
Le (infondate) paure altrui
Credo che a lungo andare le paure di chi abbiamo vicino ci soccombano. Ci travolgano. Ci intacchino, fino a cercare di farci cambiare. E ci riescono.
Questo a me fa male. Perchè io ho dovuto farle tacere le mie paure. E convivendoci sono diventata positiva. Perchè ho capito che non c'era nulla da temere. Sono cresciuta anche grazie a questo. Non mi sono mai permessa di dire a qualcuno come sarebbe opportuno che ci si comporti. Accettarlo è più forte di me. Significa rinunciare ad essere come sono.
Tantovale che mi incateniate come Prometeo e mi condanniate ad aspettare due avvoltoi che si prendano la parte più buona, più pura, più grande di me.
Perchè non posso cancellare così tanto. Lo farei, se ci vedessi del male, se ci vedessi del losco.
Ma vivo sempre alla luce del sole, e in quanto persona mi cibo di parole, di musica, di affetti.
Niente più. Voglio continuare a crescere nella mia libertà di sapere di non fare del male a nessuno. Non ho grossi rimorsi nella vita, e certe cose le ho sempre trattate con rispetto.
E con rispetto devono essere vissute, e guardate.
Ho sempre vissuto così, fino a quando ho dovuto rendermi conto di dover lasciare qualcosa per amore. E l'ho fatto. Fino a ciò che era giusto, plausibile, l'ho fatto volentieri. E ne sono convinta.
Mi si accusa che io l'abbia accettato a fatica, ma come si può pretendere con lo shiocco delle dita di cambiare a proprio piacimento chi ti trovi di fronte? A cui spieghi che nulla dovrà essere tolto, ma solo aggiunto? Quando sai di non poter avere nulla da temere? Nulla.
Così forse è un po' eccessivo. Non è per proteggermi, perchè se sbaglio, ci sarà un giorno in cui me ne renderò conto, imparerò la lezione, crescerò, e cambierò da sola. Ma non avrò fatto del male. Non tutto è per forza è come si crede. Non sempre c'è il male dove si teme.
Il rispetto della libertà, considerazioni personali
Anche io non sono sempre d'accordo con le scelte altrui. Anche io vorrei saper mettere il mio punto di vista davanti a quello altrui. Anche io vorrei poter scegliere o plasmare il carattere degli altri a mio piacimento. Ma non l'ho mai fatto. Non mi sono mai messa davanti. Non ho mai sollevato questioni che non volevano essere sollevate, non mi sono tirata indietro, non ho preso un aereo che poteva cambiare la mia vita. Non seguo l'istinto che mi porterebbe nell'unico posto dove so che sarei felice. Felice.
Perchè? Perchè non è fattibile.
E me lo faccio bastare per il rispetto che nutro. Per la maturità con cui vivo i sentimenti.
Non ho approfittato di situazioni per giocarle a mio favore. Non ho obiettato sulle scelte di vita, nonostante sapessi che egoisticamente mi avrebbero nuociuto.
Però chiedo rispetto per ciò che rispetto. Non si può sapere se non si è mai vissuto così.
E' solo una futile paura che lascia il tempo che trova, e non trova nemmeno riscontro nel passato.
E' una mancanza di maturità, e un bieca cristallizzazione dell'essere. E' vivere qualcosa di grande senza consapevolezza. E' un considerare il proprio sentimento non abbastanza forte. Non abbastanza invincibile.
Icaro si bruciò le ali per la sua inconsapevolezza, per la sua bramosia.
Chi è consapevole le ali non le brucia. Perchè non brama. Vive, semplicemente, secondo coscienza.
Se si è diversi ci si può solo fidare o stimare. Accettare. Condividere o farne parte.
E per chi non ha la stessa fiducia che io ho negli altri, penso sia veramente triste accontentarsi di ledere qualcuno, di togliere altra aria fresca, altri frammenti "vivi", "pieni" alla vita di chi ha già perso ultimamente ogni stimolo per crescere.
Anya
SpagnaTour2003..non si fa cenno a voi in questo post, ma guardando le foto ho deciso di mettere queste come inno di un'estate improvvisata all'ultimo, vissuta minuto per minuto, colonna sonora di ricordi di ogni tipo e provenienza, dentro e fuori l'amicizia e la fiducia. Sempre. GRAZIE. Sono state le ferie tra amici più tra amici che abbia vissuto. E ridendo e scherzando, è una vita che vi conosco.
5 teste diverse, che si sono sapute sempre parlare, esprimere, accordare
5 amicizie evolute nel tempo come strane e irregolari spirali
3 di 3 che dopo anni si sono accorte della profondità dell'amicizia che le lega
E che ogni sera, davanti ad un bicchiere di vino, disfano e rifanno il mondo.
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