mercoledì 23 aprile 2008

... Amici


Da una faccia così...che ci si può aspettare :-D

E' la mia ora di aria pulita alla settimana.

Vorrei poter fare di più. Vorrei passare di notte, mentre dormite, e prendermi di nascosto tutti i vostri fardelli, e poterli portare via con me, tenerli chiusi a chiave per non farli uscire di nuovo. Restituirvi così un sorriso sincero, e un sonno sereno.
Sciogliermi la coltre di freddo che mi avvolge.. Mi sento distaccata, e allora, vi cerco come fiori nel deserto.
Forse è tutto qui il mio problema, e forse questo mio malessere da "nausea" sartriana...beh..è forse in questo grembo che serba il suo germogliare.

E' strano come riesca a passare un equilibrio che in realtà, non ho.

E' una voglia di lasciarmi andare ad un sentimento prepotente, di trovare qualcuno in grado di leggere, e farmi leggere.

La musica è ciò che mi accompagna in questo strano viaggio.
E passa tutto. Ho solo voglia di sorridere alla prima persona che incontro.
E' un periodo che sto lasciando che ognuno pensi ciò che gli pare, dica ciò che gli pare, creda ciò che gli pare. Senza nemmeno oppormi...o cercare di spiegarmi.
La verità so che è al sicuro, e qualcuno forse la conosce. Sto giocando alle ombre cinesi...e mi va bene così.
Vorrei svoltare, così repentinamente. Vorrei smettere di fare tutto ciò di cui francamente non mi importa. Mi sto lasciando trascinare forse dagli eventi, senza pensare di usare altrimenti il mio tempo. Mi sto perdendo in tante di quelle insulse minchiate.
E poi soprattutto...mille cazzate ai miei antipodi, in cui consumo un sacco di energia inutilmente..e francamente, so che non me ne importa niente..ma continuo nella mia ricerca disperata.

Forse è il mio modo, è il mio muro. E' la mia ribellione.
Troppa gente sproloquia. Troppa gente non sa cosa sia il rispetto. Troppa gente non sa dare il giusto valore ai sentimenti, come l'amicizia. Tanti potrebbero dimostrarsi maturi e fare il salto, parlare a viso aperto...invece no, iniziano a farneticare, colpire, affondare con cattiveria.

Io non mi voglio arrendere a questo. Anzi, tutto questo mi fa schifo. E allora gioco alle proiezioni. Gioco ad indossare la camicia degli sciamani.

Però sento un piccolo vuoto sotto la voce amici in questo periodo. E so che la colpa di tutto questo distacco, è solo mia.
Non c'è cristiano in grado di giudicare l'altro, perchè l'altro non conosce mai abbastanza.
Anya



Le premesse non erano tra le migliori...ed escludevano altri possibili risultati



domenica 20 aprile 2008

Fugaci versi

Un'occhiata fugace,
un'intesa segreta,
poi la schiena torna curva
sotto il peso dei fardelli.

Il sole brucia,
noi attendiamo immobili
e imperterriti
il passare di qualche alito di vento fresco.

Dove le parole non riescono,
è lo sguardo
a coltivare i campi.

..:..:..:..:..:..:..:..:..:..:..:..:..:..:..:..:..:..:..:..:..:..:..:..:

Sintonia,
muovi macigni,
muovi scogli
che altrimenti
resterebbero radicati,
sempre più cupi,
nell'impossibilità di creare altri paesaggi.
Riempi l'anima di piccolezze,
preziose minuzie,
alleggerendo il peso del globo
sulle spalle di Atlante.
Anya
.:.:.:.:.:.:

L'amara morale degli amanti

ALLEGORIA CON VENERE E CUPIDO - 1540/50 Il Bronzino


Questo quadro affascina e inquieta, è un mio parere.

In genere le allegorie sono tutte interessanti, ed è difficile trovare su tutte le fonti la stessa lettura. Questo quadro suscita attrazione e repulsione allo stesso modo.

E' la più fredda, e meno sensuale, ma al tempo stesso più apertamente erotica, rappresentazione della passione sessuale mai dipinta fino a quel periodo.

Venere e Amore offrono all'osservatore i dettagli lascivi del loro amplesso.

A destra lo Stolto Piacere, fanciullo sorridente con una cavigliera a sonagli, getta petali di rosa sugli amanti, incurante della spina che gli trafigge il piede destro.

Dietro di lui Frode, giovinetta dal volto piacevole e dal corpo mostruoso, porge con una mano un dolce favo, e con l'altra tenta di nascondere il pungiglione che ha sulla coda.

Le due maschere della tragedia e della commedia, ai piedi del Piacere, in questo caso, somigliano più alle facce di un satiro e una ninfa, simboli che nella mitologia pagana rappresentavano la preda ed il predatore nel gioco amoroso.

Lato opposto: appare una figura tormentata, che definisce una linea immaginaria (sale dal suo braccio, continua con il braccio di Venere e si conclude con quello di Tempo) che sembra formare un'alcova per gli amanti. Essa rappresenta la Gelosia, o la Pena o la Sofferenza (forse in riferimento anche alla sifilide, neo diffusa in Europa, che veniva curata con velenoso mercurio).

In alto a sinistra L'Oblio cerca di stendere un velo sulla scena, ma viene trattenuto da Tempo.

L'Oblio non è una maschera: è soltanto priva della parte posteriore del capo in cui, secondo la frenologia, sarebbe conservata la memoria. Tempo è rappresentato con barba bianca, ali e clessidra.

Dunque gli amanti, incuranti del gioco di luci e ombre che scaturisce con il loro atto, dividono la loro scena con lo scatenato ed irrefrenabile Stolto Piacere, la cui passione permette di godere e accieca fomentando l'incuria dei pericoli, e con la Frode che inganna con la dolcezza, con il suo visino angelico, ma equilibra la tentazione di tenerezza, abbandono e lussuria con un colpo di pungiglione sferrato senza indugio, tenuto nascosto all'alba del sentimento, conscio dettaglio di malafede nutrito in seno, a beffa agli amanti. Il tutto si svolge in una nicchia, che raccoglie gli ignari amanti, custodita dalla lungimirante Gelosia, o Sofferenza, che si tormenta per il lento abbandonarsi senza coscienza al Piacere, e che inerte, dinnanzi alla scena, si dispera. Da Oblio, il quale cerca di nascondere e cancellare tutto, nel disperato e vano tentativo di ripulire la coscienza, e da Tempo, che irremovibile saggio e reale come lo scorrere della sabbia in una clessidra, lo trattiene con forza e con un severo sguardo rivela la triste impotenza delle altre due figure.

Ho una domanda, che però non trova risposta: perchè Venere impugna una freccia rubata dalla faretra del nudo Amore?

A prima vista accattivante, l'immagine lentamente rivela la sua amara morale...piuttosto angosciante che seducente.

Anya

sabato 19 aprile 2008

Spirito Libero

Lo spirito libero lo ignora, ma ha un quid in più, che non ostenta e non mostra, che può trovarsi nel più piccolo dei gesti. E proprio per questa sua naturalezza nel conviverci, esso si mescola con l'ignoto, si fraziona in più caratteristiche, ma c'è.
Tuttavia si tratta di una simbiosi consapevole, non lasciata al caso, e non solo dettata dall'istinto. Dote, quest'ultima, che con l'impulsività, caratterizza nel bene e nel male queste anime senza limbo.

Uno spirito libero sa di potersi sempre rifugiare, in qualsiasi situazione, in qualsiasi momento, della sua benamata e sempre ritrovata diversità.
La diversità è qualcosa senza la quale non potrei rassegnarmi a vivere.
Ne traggo energia, sicurezza, identità. E' una capanna sudatoria che funziona a dovere.
Non si può parlare di omologazione di razze, di religioni, di filosofie, figuriamoci di pensieri, caratteri, anime.

Uno spirito libero riesce in qualsiasi contesto a rimanere con le sue opinioni, senza mai propinarle agli altri nel tentativo di una misera vendita o di un disperato convincimento. Non lo sentirete mai chiedere a qualcuno di convincersi del contrario di ciò che pensa.

Ascolta con passione, segue il ragionamento del suo interlocutore con interesse e catarsi. Riesce quasi ad ascendere dalle sue convinzioni e ad immedesimarsi. Lascerà che vi esprimiate sul suo conto, ribattendo, ma se lo scambio avviene futilmente, senza pari, o senza rispetto.. allora lascerà stare. Non si fa scalfire e non si batte mai senza motivo. Non riesce sempre a mescolarsi, e qualche volta volta lo fa a fatica. Ma in qualsiasi caso, riesce sempre e comunque a rimanere fedele a se stesso.

Ogni mattina, quando esce di casa, è consapevole che il mondo in cui vive, le facce che incontrerà, le parole che sentirà, lo trapasseranno da dentro, noterà ogni dettaglio nascosto, e commetterà i suoi errori di valutazione, ma vivrà ogni frangente intensamente, come se fosse il più importante: l'ultimo tentativo di un' ardua impresa.

Un "ne parliamo domani" non esiste. Non si riesce sempre a dare un senso ai suoi movimenti e ai suoi spostamenti di pensieri che sembrano così repentini e dissociati; ma in realtà una personalissima logica c'è.

E' difficile incontrarne uno simile. E anche quando accade, la sintonia si avverte solo su frequenze che altri possono anche ignorare, su lievi accenti o curve, o linee, che per il mondo sembrano dissonanti, ma legano invisibilmente persone che si intrecciano per il loro particolare modo di vivere la vita. Formando sottoinsiemi impercettibili, che non per forza di cose si uniscono in tribù, anzi mai, ma che ogni tanto tra loro tendono il filo per ricordare agli altri la propria presenza. Che non deve essere mai nè spiegata, nè sottolineata.

Ogni dettaglio, ogni monile, tra i più frivoli, ha un significato. Un senso di essere, un'ubicazione, un equilibrio tra essere e apparire da cui lo spirito può trarne forza.

Puntini di George Seurat che aiutano a definire uno stile complesso per essere compreso. Si può sperare solo si captarne una parte. Nonostante molti credono di poterlo inquadrare, comprendere e giudicare. Stupido errore che uno spirito libero sceglie di non commettere.

Basta un po' di vento in faccia, la verità negli occhi, la consapevolezza di sapere chi sono, un amuleto addosso, i miei totem e la mia amatissima, e mai corrotta diversità.
Senza mai aspettarsi che qualcuno comprenda la fonte di questa felicità immensa, energia pura generata, respirata, trasudata, e sempre restituita.
Anya



Da sempre, insieme ad altre due paia di ominidi che non sto a citare, sarebbe un interessante e ambìto interlocutore per questo genere e tipo di argomenti.

Don't ask me why.

lunedì 7 aprile 2008

Amicizia e Rispetto

Ups..è lunghissimo.
Quello che credo
Credo di essere una persona che vive la sua vita secondo coscienza, la mia.
Non ho mai ferito nessuno, tantomeno deliberatamente.
Non ho mai fatto un torto. Non metto mai in mezzo gente, che centri o che non centri io tengo sempre e comunque la bocca chiusa. Tranne una volta sola: e sono cresciuta.
Credo in quei valori che oggi hanno il sapore stantio e insipido, che si chiamano amicizia, lealtà, fiducia e onestà.
Ho sempre vissuto cercando di non ledere a coloro che mi vivono accanto.
Non ho mai fatto troppo rumore per riuscire a seguire le mie strade o le mie idee.
Da adolescente, forse si. Ho sbagliato. Ho fallito. Ho avuto torto. Non sempre. Mai 2 volte di fila.
Ho sempre giocato a carte scoperte anche a costo di perdere tutto.
Non sono capace di far del male consapevolmente.
Cerco di coltivare e tenere quei tesori preziosi quelle persone, quelle cose piccole a cui tengo. Nella mia vita.
Persone diverse, con pesi diversi, che hanno solo un'anima. Vicina alla mia.
Dopotutto non faccio nulla di male a darmi pena per gli amici. Spesso ci rimetto solo io.
Se mi investono dei loro problemi, a me piace ascoltarli. Il giorno dopo mi ricordo di tutto ciò che mi hanno detto, e rifletto. Anche a distanza di tempo mi preoccupo per loro, e chiedo come stanno. Sanno che ci sono, che possono contarci.
Poi tutto va bene, e si scordano in fretta anche di me, di chiedere come stai.
Non importa quanto possano deludere in mille altri situazioni, perchè al prossimo giro io sarò ancora lì ad ascoltarli. Si fidano di me, ma io non di loro. Ormai, permettetemi di dirlo, la nomea di amici la possono meritare davvero Pochi. E quasi sempre sono quelli che non ti aspetteresti che lo siano. Ora mi fido davvero di poche, sporadiche, per qualcuno anonime facce nella mia vita. Con pochi posso permettermi di essere vera. Al di là del bene che voglio ad ognuno.

Il mio disappunto
Ciò che mi lascia esterefatta, è chi non vive certi legami con maturità. Sono cresciuta insieme ad amici, mille storie che si sono intrecciate, forse perse, ma i ricordi rimangono. E ho dei ricordi stupendi, anche di quelli brutti, proprio per quello che sono, proprio per come vivo certi legami. Un amico è un amico. A prescindere.
Non tollero come ci si permetta di banalizzare queste cose che hanno più del magico, dato questo mondo di paillette e lustrini, gambe lunghe, sguardi languidi e letti precoci, e si indignano per qualcosa che davvero, è solo la solidarietà più vera e duratura che possa esserci.
Io sarò ingenua. Ma tutto sto male non ce lo vedo. Non ci riesco.
Vivo le mie amicizie nell'identica maniera in cui la vivono gli uomini. Quando capita, tutti per 1 e 1 per tutti, pacca sulla spalla, birrettina in compagnia. Ci sono. Ci sei. A prescindere dalla vita.

Le (infondate) paure altrui
Credo che a lungo andare le paure di chi abbiamo vicino ci soccombano. Ci travolgano. Ci intacchino, fino a cercare di farci cambiare. E ci riescono.
Questo a me fa male. Perchè io ho dovuto farle tacere le mie paure. E convivendoci sono diventata positiva. Perchè ho capito che non c'era nulla da temere. Sono cresciuta anche grazie a questo. Non mi sono mai permessa di dire a qualcuno come sarebbe opportuno che ci si comporti. Accettarlo è più forte di me. Significa rinunciare ad essere come sono.
Tantovale che mi incateniate come Prometeo e mi condanniate ad aspettare due avvoltoi che si prendano la parte più buona, più pura, più grande di me.
Perchè non posso cancellare così tanto. Lo farei, se ci vedessi del male, se ci vedessi del losco.
Ma vivo sempre alla luce del sole, e in quanto persona mi cibo di parole, di musica, di affetti.
Niente più. Voglio continuare a crescere nella mia libertà di sapere di non fare del male a nessuno. Non ho grossi rimorsi nella vita, e certe cose le ho sempre trattate con rispetto.
E con rispetto devono essere vissute, e guardate.
Ho sempre vissuto così, fino a quando ho dovuto rendermi conto di dover lasciare qualcosa per amore. E l'ho fatto. Fino a ciò che era giusto, plausibile, l'ho fatto volentieri. E ne sono convinta.
Mi si accusa che io l'abbia accettato a fatica, ma come si può pretendere con lo shiocco delle dita di cambiare a proprio piacimento chi ti trovi di fronte? A cui spieghi che nulla dovrà essere tolto, ma solo aggiunto? Quando sai di non poter avere nulla da temere? Nulla.

Così forse è un po' eccessivo. Non è per proteggermi, perchè se sbaglio, ci sarà un giorno in cui me ne renderò conto, imparerò la lezione, crescerò, e cambierò da sola. Ma non avrò fatto del male. Non tutto è per forza è come si crede. Non sempre c'è il male dove si teme.

Il rispetto della libertà, considerazioni personali
Anche io non sono sempre d'accordo con le scelte altrui. Anche io vorrei saper mettere il mio punto di vista davanti a quello altrui. Anche io vorrei poter scegliere o plasmare il carattere degli altri a mio piacimento. Ma non l'ho mai fatto. Non mi sono mai messa davanti. Non ho mai sollevato questioni che non volevano essere sollevate, non mi sono tirata indietro, non ho preso un aereo che poteva cambiare la mia vita. Non seguo l'istinto che mi porterebbe nell'unico posto dove so che sarei felice. Felice.
Perchè? Perchè non è fattibile.
E me lo faccio bastare per il rispetto che nutro. Per la maturità con cui vivo i sentimenti.
Non ho approfittato di situazioni per giocarle a mio favore. Non ho obiettato sulle scelte di vita, nonostante sapessi che egoisticamente mi avrebbero nuociuto.
Però chiedo rispetto per ciò che rispetto. Non si può sapere se non si è mai vissuto così.
E' solo una futile paura che lascia il tempo che trova, e non trova nemmeno riscontro nel passato.
E' una mancanza di maturità, e un bieca cristallizzazione dell'essere. E' vivere qualcosa di grande senza consapevolezza. E' un considerare il proprio sentimento non abbastanza forte. Non abbastanza invincibile.
Icaro si bruciò le ali per la sua inconsapevolezza, per la sua bramosia.
Chi è consapevole le ali non le brucia. Perchè non brama. Vive, semplicemente, secondo coscienza.
Se si è diversi ci si può solo fidare o stimare. Accettare. Condividere o farne parte.
E per chi non ha la stessa fiducia che io ho negli altri, penso sia veramente triste accontentarsi di ledere qualcuno, di togliere altra aria fresca, altri frammenti "vivi", "pieni" alla vita di chi ha già perso ultimamente ogni stimolo per crescere.

Anya


SpagnaTour2003..non si fa cenno a voi in questo post, ma guardando le foto ho deciso di mettere queste come inno di un'estate improvvisata all'ultimo, vissuta minuto per minuto, colonna sonora di ricordi di ogni tipo e provenienza, dentro e fuori l'amicizia e la fiducia. Sempre. GRAZIE. Sono state le ferie tra amici più tra amici che abbia vissuto. E ridendo e scherzando, è una vita che vi conosco.



5 teste diverse, che si sono sapute sempre parlare, esprimere, accordare



5 amicizie evolute nel tempo come strane e irregolari spirali


3 di 3 che dopo anni si sono accorte della profondità dell'amicizia che le lega

E che ogni sera, davanti ad un bicchiere di vino, disfano e rifanno il mondo.



sabato 5 aprile 2008

Pronti partenza Via!

Sorpresa!!
Non ve lo aspettavate eh?! E invece si, non c'è più nulla del vecchio monte.
Nulla di così trascendentale si cela dietro questo mio raptus...solo mi andava di cambiare.
A dire la verità..non mi piaceva molto il monte messo così..non mi diceva nulla.
Così ho fatto grandi pulizie di primavera, e preparato tutto per partire dal via.
Ora tutto è accordato, si può iniziare a suonare.

Durante la mia fantastica settimana a Londra, più rigenerante di un trattamento di mille milioni di fanghi, massaggi, hamam e bagno turco, ho capito che stavo correndo per nulla, e perdendo tutto ciò a cui tenevo davvero. (Ma dai?!)
Quindi, il periodo "corri corri" "lavoro lavoro" "qualcuno sa dirmi cos'ho fatto un minuto fa?" "Signorina, non ha acceso il cervello questa mattina", direi che è proprio finito, e ora...si inizia a prendere in mano tutto, dal giusto verso, e senza nessuna scritta che cita FRAGILE!
Però era esilerante quando le Amiche mi chiedevano preoccupate sotto l'effetto di quale strana sostanza illegale e sovreccitante mi trovassi! Vi ho fatto ridere un sacco però eh?? A parte Depression Man amico di Marta che mi ha dato subito della "persona seria" rettificando dopo un quarto d'ora esattamente con le parole "pensavo fossi la più seria qui...ma in realtà tu sei proprio la più fusa, no ma non sei a posto!" Tralasciamo il fatto che mi ha dato della persona insana di mente, che si è spaventato di me, e mi ha paragonato a Scubydoo? Si, mio dio, per favore tralasciamo, o dobbiamo per forza parlare anche di Notting Hill!!
La prossima volta però facciamo la selezione prima con dei provini se qualcun'altra di voi ha un amico depresso a cui dobbiamo badare, ok?! :-D

Bene, pronti partenza e mi trasferirei senza ombra di dubbio a Londra con mylove, subito in seduta stante. Ma non è fattibile. Menomale che ho accanto il mio "Atena" che mi fa ragionare un po'. Razionalmente ha ragione lui, tutto è in bilico, aggrappato ad un equilibrio così sottile, zero sicurezze, poi quando tra qualche mese lui torna, io che faccio, comincio da zero? Direi ... "Anche si, chi se frega?" :-)

Il post Londra mi ha ridato tutte quelle cose che ho lasciato indietro, ma che amo (in primis calma ed equilibrio, ma quelli non li avevo lasciati indietro...li avevo proprio salutati), a cui voglio dare importanza. La chitarra è tra queste. Ho promesso che mi sarei messa sotto davvero, quindi ora scappo a suonare.
Spero che questi miei progetti di buona e producente amministrazione del tempo possano durare.


Anya