venerdì 27 giugno 2008

Pezzi unici

La portiera dell'ultima persona riaccompagnata a casa che sbatte chiudendosi.
E' questo a volte il rumore di un sipario che cala.
Che magicamente fa ricomparire quel groviglio nella nostra serata, che per poche ore avevamo dimenticato.

E' come per Proust con la sua memoria olfattiva.
Mentre qui è un rumore, che scandisce il ritorno. Come una serranda che si chiude, la scenografia che cade, e per incanto lo sfondo del loft cade piatto, lasciando scoprire un vecchio appartamento angusto e trascurato.

Si può apparire come si vuole. Siamo attori.
Il mio biglietto da visita in genere è la superficialità.
A volte non dovrei prendere come gioco tutto quello che mi capita, ma dopotutto, ora va bene così.

E' sempre più facile quando la gente si aspetta da te la stessa sensibilità di una ragazzina viziata e capricciosa.
Non è dovuto capire, non è dovuto comprendere, non si devono fare discussioni su discorsi impegnati ai quali io andrei contro e tirerei lunghi. Non bisogna esporsi per forza. Basta dire, si si... Oppure...non lo so, non ci capisco nulla di queste cose.

A volte, quando la parte mi riesce davvero bene...mi compiaccio.
In fondo non si tratta di mentire...ma solo di saper pesare le persone.
Io, per gioco, o per passione, riesco quasi sempre ad inquadrare chi incrocio. Chi più, chi meno, chi dal primo sguardo capisci che sarà importante, chi già da subito non ti dice nulla. Con chi dovrai giocare al tiro alla fune eternamente, chi ha bisogno solo di un bel tonfo per terra, chi crede di possedere il mondo..

E da li si stringe un patto di reciprocità. Tu dai a me quel che io di te voglio prendere, e viceversa. Così le persone diventano tutte piacevoli, tutte leggere da sostenere. Tutte gestibili. E siamo tenuti a dare solo ciò che ci sentiamo di dare.


Una parte di personalità confezionata e pesata,
Pronta all'uso che altri ne vorranno fare,
ma senza reclami per favore, perchè si reggono solo su fantasie.
Niente aspettative. Niente delusioni.
Niente iniziative. Niente emozioni.
E' un po' così, e sarà meglio abituarsi subito.

Chi l'ha detto che dobbiamo dare il tutto con tutti?
Ogni parte, è comunque una parte di noi. Pronta all'uso per i conoscenti.
Mentre il nostro piccolo tesoro che ognuno porta dentro, è al sicuro.
Solo in pochi hanno la chiave. E sono gli unici di cui ci importa davvero.
Anzi, sono tanti se li conti, ma sono tutti gli amici che non ti farebbero mai male.
Che guardando nei tuoi occhi si affacciano direttamente sulla finestra della stanza segreta, e la conoscono già tutta. Anche i difetti. Anche le debolezze e i sassolini che pungono. E per loro, è fantastico così. E viceversa. Per questo non c'è bisogno di tenere al sicuro il nostro tesoro con loro. No, con loro guai se si gioca. Non è concesso, mai.

La presunzione non mi piace, ma è un male diffuso, e i presuntuosi di solito sputano sentenze senza ritegno, senza cognizione, senza diritti. Quando se la prendono con qualcosa che se ne sta fuori dal nostro cancello..ci possiamo anche permettere di lasciarli fare.
Lasciarli credere di scalfirci è un di più...è puro sadismo.

Tante persone non sanno vivere con l'anima.
O forse non lo fanno capire agli altri, o lo nascondono.
In tutte le parti ci vuole l'anima, la piena catarsi.
Come si fa a vivere a metà?

La soddisfazione, la mia ricercata conferma, sta proprio nell'avvalorare le loro tesi, confermare i loro giudizi errati, muovere la coda quando se lo aspettano, o quando non se lo aspettano, ma lo vorrebbero. Fare le feste a chi le desidera, lasciando credere tutti superiori.


In fondo ognuno ha i suoi bisogni, e c'è chi non riesce a tenere a bada manie di grandezza, di protagonismo, o la convinzione di essere giusti, amati, stimati, importanti e fondamentali per l'umanità.
Perchè deluderli, se si trovano così tanto lontano da noi da non riuscire a udirne le lamentele?

Poi mi giro, nel buio spiego le mie ali, i miei segreti, la mia luce, la mia forza.
Sorrido compiaciuta, e me ne vado. Guardo il cielo.
Tolgo la maschera, cammino a piedi nudi nell'acqua, e attendo per ciò che desidero.
Per ciò che sogno. Davvero.



Anya

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