domenica 1 giugno 2008

Après moi, le déluge!!


Così disse Luigi XV pronosticando un periodo di tempesta rivoluzionaria dopo il suo regno. Assai prevedibile, dato che lui, sovrano a 5 anni, assai debole e manipolabile, lasciò ai suoi successori un regno in evidente declino. Dopo di lui, la rivoluzione. Quel buio periodo venne successivamente archiviato nelle pagine della storia con il nome di ANCIEN REGIME, dove nella francia classista, non esistevano nè libertà, nè fraternità, nè uguaglianza.
Quando riusciremo anche noi ad archiviare questa pazza corsa senza senso?

Il telegiornale diventa ogni giorno di più un San Martino al Carso.
Ogni notizia, varrebbe davvero, per ogni bravo cattolico, una succulenta preghiera.

La cronaca passa glissando sul problema della crisi alimentare che ha già scandito il suo minaccioso inizio, per ora solo su tutte quelle popolazioni che forse non meritano abbastanza spazio durante le cene o i pranzi di noi europei per bene. Ma presto, l'ombra della Famine si farà sentire e si percuoterà come una grossa frustata di coda di un mostro che abbiamo aiutato a diventare sempre più grande e sempre più affamato. Ma questo ci scivola un po' addosso...no?!

Tanto faremo sempre in tempo a scagliare pietre contro il chissàchi di turno quando la situazione diverrà insostenibile...dimenticando che per anni, noi, non abbiamo fatto altro che rimandare l'appuntamento dell'impegno sociale sulla nostra proficua agenda. Chiudendo gli occhi, o semplicemente spostando lo sguardo.

La cronaca si sofferma su una madre che dimentica in auto la piccola figlia di due anni per cinque ore. La bimba è morta, e la madre vivrà con un terribile senso di colpa...che davvero, solo a pensarci mi piange il cuore. Ma lei si è completamente dimenticata di avere la figlia in macchina, perchè fortemente stressata. Le si può fare una colpa? Ma allora, l'infimo colpevole, chi è?

Due genitori prendono tempo per pensare se accettare o meno le cure proposte dai medici, al figlioletto nato senza reni. Tre due uno, tempo scaduto, lo stato toglie la patria potestà.

Donna incinta in coma farmacologico, i medici fanno nascere la figlia settimina per cercare di salvarla. Il padre della bambina aveva già detto di non voler riconoscere la figlia. La bambina nasce, la madre, essendone evidentemente impossibilitata, non può registrarne la patria potestà. I genitori della donna chiedono di tenere loro la bambina, nell'attesa che la madre, che dio voglia, si risvegli. Risposta: NO! La bambina è figlia di NN, va affidata ai servizi sociali per l'adozione.

E nel frattempo, la buona giovane America colma di finti puritani, di bippatori senza ritegno, dopo aver venduto l'ennesima arma ad un minorenne, pubblica un j'accuse dei benpensanti cristiani (appartenenti al gruppo "La Resistenza" di S.Diego) contro il nuovo logo di Starbugs: la sirena con due code è troppo sexi e provocante. Da abolire subito, prego rimettere logo precedente dove i capelli della sirena coprivano seno ed ombelico.


Ma cosa sta succedendo? Viviamo in una società dove la maggior parte delle persone è fortemente stressata dai ritmi, da tutto, dalla famiglia, dai bambini che piangono, dai bulletti alle medie, dal lavoro, dai soldi che non bastano mai. E il resto, scivola tutto in secondo piano. Mi chiedo se questi problemi non esistessero anche epoche fa. Eppure, mi sembra non ci fosse tutta questa ansia.

Se guardo con distacco la società di oggi...la vedo in costante corsa frenetica..ma verso cosa? Passiamo il tempo a fissare il vuoto e criticare ciò che conosciamo solo a metà.

Cosa si sta impossessando del nostro meraviglioso mondo? Cosa ci trascina in questa spirale vorticosa che ci da vertigini e disorientamento? Dove trovo il jack che ci scollega da tutto ciò??
Ora il passatempo preferito è: andare alla ricerca di se stessi. Bah. Nobile, certo, ma un po' scostante verso lo specchio della collettività. E la collettività, si sa, è la chiave di lettura di un'epoca storica che verrà riportata tra molti anni sulle pagine di storia.

Cosa racconteranno del nostro tempo? Quale contesto sociale verrà fornito ai fatti di cronaca che i nostri nipoti studieranno?
Possiamo definirci ancora in fase di sviluppo? o ci sentiamo così arrivati? o abbiamo bruciato così tanto le tappe da doverci aspettare un imminente declino?

Il mensile Focus dedica una pagina alle notizie buone che non fanno notizia. Meno male, è già un passo. Ma ci sono tantissime, davvero innumerevoli, altre notizie, che purtroppo, passano inosservate.

Quando penso a tutto ciò, penso con un po' di nostalgia alle scampagnate e ai picnic che i nostri genitori ci raccontano, quando per stare insieme bastava una tovaglia a quadrettoni, cibo casalingo, compagnia, un pallone, una macchina per spostarsi. Tutte cose di cui noi disponiamo ora. Ma lo stare insieme però, è diventato diverso. Se non qualche sporadica eccezione.

E le cose, non sembrano mai così facili come allora.

Staremo a vedere cosa ci porterà, se arriverà, questo diluvio. Stavolta.

Probabilmente solo l'ennesimo temporale, che non serve nemmeno a rinfrescare l'aria.
Quale orda di barbari ci invaderà la prossima volta? Chi lascerà in disordine il nostro giardino?

Di chi saranno i prossimi panni che ci sentiremo in dovere di lavare? Quale la prossima testa che ci sentiremo autorizzati a far saltare?
Anya

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