domenica 27 luglio 2008

No way out. - Caraibi all inclusive

La base navale di Guantanamo, sulla costa sud-occidentale di Cuba, è sotto amministrazione statunitense dal 1903. Quando nel 1959 Fidel Castro arrivò al potere, denunciò l'accordo, bloccò l'accesso alla base, tagliò la fornitura di acqua potabile e la circondò di mine e di una recinzione rafforzata.
Dopo la guerra in Afghanistan il governo USA ha aperto il campo di prigionia all'interno della base. Vi vengono insediate persone che il governo americano riterrebbe collegate ad attività terroristiche.


I militari non potrebbero aver scelto un posto migliore per costruire il campo X-Ray.
Vicino alla frontiera con Cuba si trova la zona più arida e asciutta di tutta la base. Lì la temperatura a metà mattina raggiunge facilmente i 40 gradi. La sera vengono accesi 16 fasci di luce potenti, che non sono spenti per tutta la notte. Sembra che il sole non tramonti mai nell'accampamento X-Ray.
Agli inizi le celle assomigliavano pericolosamente a gabbie per animali, i prigionieri della guerra dell'Afghanistan confinati a Guatanamo si trovavano alla mercè dei venti.
Le celle erano due metri per due, all'aria aperta. Tetto di compensato, pavimento di cemento, due file di fil di ferro x pareti sovrastate da filo spinato.
I giornalisti non possono fotografare i detenuti. Nemmeno gli arrivi degli aerei partiti da Kandahar. E' il Lìder Maximo a permettere l'accesso della stampa internazionale a un osservatorio dalla parte cubana adiacente alla pista.
Eccoli che atterrano: ogununo scortato da due uomini della polizia militare. Occhi bendati, tappi nelle orecchie, maschera che copre naso e bocca, cappotto blu, tutina arancione dei prigionieri degli Stati Uniti. Ammanettati piedi e mani alla cintura.
Poi ecco il controllo di due ore, durante il quale restano rannicchiati, ammanettati, occhi bendati, orecchie tappate.
Tuta arancione made in Mexico, ciabattine made in Cina, due secchi americani, due asciugamani di sconosciuta provenienza, dentrificio, spazzola senza manico, saponetta, shampoo.
Eh? Shampoo?? Ma non sono tutti rasati e sbarbati a dovere prima di lasciare l'Afghanistan? Si..e quindi? bah, controsensi americani!!
Comunque ora li conosciamo, i protagonisti di questa storia...ecco, si presentano così. Tante mine vaganti arancioni dalle teste rasate e con le ciabattine cinesi. Ora arriva lo svolgimento del testo. E forse, più tardi, l'Happy Ending che ai bambini, bianchi, rossi, gialli, neri o caffèlatte, no...non si può certo negare.
Certo la vita li poi è cambiata, il governo Usa aveva deciso per un salto di qualità e si mise a fare i lavori di ampliamento...anche perchè nel frattempo, questi uomini si erano moltiplicati. In sei anni quasi 800 prigionieri sono stati detenuti nella base. Poi si sa, chi va, chi viene...secondo gli ultimi dati ora siamo a quota 390.
Le gabbie per i polli lasciarono il posto a altre strutture, anzi più di una, ad un vero e proprio sistema organizzato di detenzione. Ogni Camp ha un nome, e un numero di riconoscimento.
Non come i protagonisti di questa brutta storia, dato che non sono classificati dal governo usa come prigionieri di guerra, nè come imputati di reati ordinari (il che potrebbe garantire loro processi e garanzie ordinarie), ma sarebbero invece ristrettamente definiti come detainees (detenuti) senza dichiarato titolo.
Non sapremo come chiamarli, ma sappiamo cosa fanno durante il giorno: 22 h al giorno confinati in celle individuali in acciaio, privati di qualsiasi contatto con il mondo esterno e con gli altri detenuti. Nessuna finestra verso l'esterno. Niente luce naturale, nè aria fresca. Forse si erano resi conto che lasciarli in balia degli uragani, tutti insieme, che potevano parlare, pregare insieme, guardarsi in ogni singolo istante.... non era molto simpatico! Qualcuno si sarà lamentato e loro hanno premurosamente risolto la questione.
Nessuna attività fisica è consentita, se non durante le ore notturne in un cortile esterno con alte mura, da cui la luce naturale filtra a malapena. Sono esposti a un'illuminazione permanente e a una sorveglianza costante. Ciò rende impossibile il sonno continuato certo, ma i ragazzi almeno non stanno sotto la pioggia torrenziale.
La croce rossa internazionale e altre associazioni attente al rispetto dei diritti in quanto umani (umani...non è né sinonimo di innocente né opposto di colpevole), hanno definito le condizioni di detenzione "estremamente dure", e temono che esse, in aggravante alla loro manifesta disumanità, possano arrecare gravi disturbi alla salute fisica e psicologica dei detenuti, che già soffrono di uno stress enorme per essere incarcerati a tempo indeterminato, spesso senza conoscere i capi d'imputazione mossi nei loro confronti e senza un'adeguata assistenza legale, nè alcuna forma di contatto con i famigliari.
-775 persone sono state detenute a Guantanamo
-17 prigionieri vi sono portati quando avevano meno di 18 anni. 4 di loro sono ancora detenuti
-Nessun prigioniero è mai comparso davanti ad un tribunale ordinario degli Usa
-10 prigionieri devono comparire davanti a commissioni militari, giudicate illegali dalla stessa Corte Suprema degli USA
- Agosto 2004/Marzo 2005: esaminati dal Tribunale per la Revisione dello Status di Combattente 558 casi: 520 sono stati giudicati combattenti nemici. Durante i processi gli accusati non avevano avvocato, nè accesso alle prove. Usate dichiarazioni fatte sotto tortura.
-40 tentativi di suicidio, 3 portati a compimento il giugno 2006
-Solo il 5% dei detenuti è stato catturato dalle forze statunitensi; 86% è infatti stato arrestato da forze pakistane o dell'Alleanza del Nord, e venduto agli usa per migliaia di dollari
- Più di 200 hanno intrapreso scioperi della fame
- Settembre 2006: alcuni detenuti sono stati trasferiti a Guantanamo dopo 4 anni e 1/2 trascorsi in isolamento sotto custodia segreta della Cia.
Questi ultimi detenuti "di alto valore" sono state vittima di sparizione forzata (crimine di diritto internazionale), e chi li teneva con se, in posti sconosciuti, ha persino confermato che almeno uno di essi è stato sottoposto al waterboarding.
Vi consiglio di guardare Road to Guantanamo, prima di poter archiviare tutto con un'alzata di spalle. Dicendo che tanto, non si capisce mai dove sia la verità. Il fatto è che non ci sforziamo più di tanto per cercarla. Ormai si pensa sempre che ci sia qualche pacifista frustrato dietro a qualsiasi tentativo di controinformazione. Forse ci siamo abituati in fretta ad essere indottrinati, impasticcati di tutto ciò che ci sventolano davanti.
Se cercate Baia di Guantanamo su Wikipedia, come voci correlate, escono: Tortura e Waterboarding.
Può essere che sia solo il lenzuolo bianco di qualche vegano che sollevi queste argomentazioni? Credete davvero che se ne possa fare una questione politica, piuttosto che umana? Disprezzo chi dietro ogni pensiero, ogni esclamazione, ci vede uno schieramento. Se fosse davvero così..gente, stiamo tornando indietro di molto.
A proposito..sapete cos'è il Waterboarding? E' una forma di tortura, usata per estorcere confessioni o informazioni. Si immobilizza un individuo su un asse inclinato, piedi in alto, testa verso il basso. Gli si bloccano braccia e gambe. A discrezione la faccia può essere coperta, o no.
A questo punto viene versata più volte dell'acqua sulla faccia. La sensazione di annegamento è imminente, come se ci si trovasse sotto un'onda. Subentra il riflesso faringeo, e la mente crede di affogare. La mente invia un segnale di morte imminente. La minaccia di morte imminente è considerata una tortura, anche dalla legge statunitense.
Inoltre..sapete cosa stabilisce la Terza Convenzione di Ginevra?
Qualsiasi controversia relativa allo status di un prigioniero deva essere giudicata da un tribunale competente.
L'esercito Usa stesso ha messo a disposizione questi tribunali competenti per i prigionieri catturati nel 1991 nella guerra del golfo. Ma questa volta, l'EredesignorBush, ha rifiutato di attenersi alla Convenzione.
HAPPY ENDING, O CAMPAGNA ELETTORALE?
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha riconosciuto che i sospetti terroristi detenuti a Guantanamo hanno gli stessi diritti degli altri detenuti USA, tra cui quello di ricorrere a tribunali ordinari contro la detenzione.
Sia il candidato alla presidenza Democratico Obama, sia quello repubblicano McCain si sono schierati per la chiusura di Guantanamo.

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